
Mi chiamo Maria Grazia Mazzetti, era il mese di giugno del 1993, la mia vita scorreva normalmente, con i soliti problemi da affrontare, la mia salute la ritenevo normale senza nessun sintomo particolare.
La cosa bella era che mi sarebbe presto nato un nipotino ed io stavo preparando il corredino, un venerdì sera, dopo aver lavorato ad una copertina, sono andata a letto, ma improvvisamente verso le 3 di notte mi sono svegliata con voglia di vomitare, non ho fatto in tempo ad arrivare in bagno e sono svenuta battendo anche una bella testata contro l’armadio.
A quel punto ho avuto una forte emorragia dalla bocca. Fortunatamente mio figlio era a casa ed ha chiamato subito l’ambulanza. Mi hanno fatto tutti gli esami del caso compresa la gastroscopia e l’esame citologico e poi mi hanno rimandato a casa.
Il lunedì mattina ricevo una telefonata dall’ospedale cui mi dicono che mi avrebbero ricoverata.
Da quel ricovero apprendo che la diagnosi era di carcinoma gastrico ma che in considerazione dell’ assenza di linfonodi mi sarei dovuta sottoporre a gastrectomia subtotale.
A questo punto ho dovuto affrontare l’intervento e soprattutto “digerire” la parola “carcinoma” che veramente mi faceva paura, e per esorcizzarla me la sono scritta su un foglio tante volte da renderla famigliare.
La resezione viene spinta molto in alto lasciando residuo gastrico minimo.
Naturalmente ho affrontato l’intervento e la convalescenza con spirito combattivo, allora non si parlava di supporto psicologico e di altri aiuti, però sono riuscita a fare una vita pressoché normale, ho viaggiato parecchio e non mi sono fatta abbattere da eventuali problemi di alimentazione e soprattutto di…..servizi igienici!
Non ho fatto chemioterapia.
Il tempo passava, la mia vita procedeva abbastanza tranquillamente, con i soliti controlli, ma nel marzo del 2010 mi sono accorta che qualcosa non andava, eseguiti gli esami del caso mi riscontrano una displasia adenomatosa di alto grado che necessita di intervento immediato.
Questo intervento però non è bastato perché è subentrata una forte emorragia con necessità di un nuovo intervento.
A quel punto ero piuttosto stanca e anche i medici non erano troppo fiduciosi sull’esito positivo degli interventi, addirittura mi è stato detto che non avevano mai avuto un caso come il mio.
Evidentemente però non era ancora giunto il momento della mia partenza, mi sono ripresa bene e anche senza stomaco faccio una vita pressoché normale, sono iscritta all’Associazione vivere senza stomaco, sono stata all’ultimo congresso di Roma che ho trovato molto bello e istruttivo.
Una volta all’anno faccio la gastroscopia di controllo, il mio medico gastroenterologo mi controlla la terapia che consiste in una compressa di antiacido, e una iniezione di vitamina B12 al mese. Faccio cinque piccoli pasti al giorno , mangio molta frutta e bevo latte, sono astemia e mantengo una linea invidiata dalle mie amiche !
Ho 86 anni amo la vita e ogni giorno che viene lo ritengo un regalo. Non bisogna mai scoraggiarsi
e cercare di vivere serenamente, proprio perché il nostro passato ci fa ancora più amare e apprezzare il presente.